GESTIONE ECONOMICA

Il Conto economico è di seguito rappresentato.

Gruppo Poste Italiane

Esercizio Variazioni
(milioni di euro) 2013 2014 Valori %
Ricavi e proventi 9.622 9.150 (472) (4,9)
Premi assicurativi 13.200 15.472 2.272 17,2
Proventi diversi derivanti da operatività finanziaria e assicurativa 3.281 3.772 491 15,0
Altri ricavi e proventi 165 118 (47) (28,5)
Totale ricavi 26.268 28.512 2.244 8,5
Costi per beni e servizi 2.734 2.648 (86) (3,1)
Variaz. riserve tecniche assicurative e oneri relativi ai sinistri 15.266 17.883 2.617 17,1
Oneri diversi derivanti da operatività finanziaria e assicurativa 74 76 2 2,7
Costo del lavoro 6.008 6.229 221 3,7
Ammortamenti e svalutazioni 589 671 82 13,9
Incrementi per lavori interni (57) (30) 27 (47,4)
Altri costi e oneri 254 344 90 35,4
Totale costi e altri oneri 24.868 27.821 2.953 11,9
Risultato operativo e di intermediazione 1.400 691 (709) (50,6)
Proventi finanziari 226 198 (28) (12,4)
Oneri finanziari 98 191 93 94,9
Proventi/(Oneri) da valutaz. partecipaz. con il metodo del Patrimonio netto - (1) (1) n.s.
Risultato prima delle imposte 1.528 697 (831) (54,4)
Imposte 746 485 (261) (35,0)
Imposte esercizi precedenti per variazione normativa (223) - 223 n.s.
Utile d’esercizio 1.005 212 (793) (78,9)

L’andamento economico del 2014 del Gruppo Poste Italiane e della sua Capogruppo nel complesso evidenzia, in un contesto generale che permane condizionato dalla congiuntura economica negativa, una positiva performance dei servizi assicurativi e di quelli finanziari, a cui si contrappone un ulteriore indebolimento dei servizi postali tradizionali che hanno registrato una progressiva contrazione dei ricavi, generando un rilevante impatto sui risultati. In particolare, il Risultato operativo e di intermediazione di Gruppo si attesta a 691 milioni di euro (1.400 milioni di euro nel 2013), mentre a livello di Capogruppo ammonta a 381 milioni di euro (917 milioni di euro registrati nel precedente esercizio) risentendo, come sopra anticipato, del calo dei ricavi dei Servizi Postali e Commerciali che passano da 4.452 milioni di euro del 2013 a 4.074 milioni di euro nel 2014. Peraltro, come noto, la limitata incidenza dei costi variabili sulla produzione e la struttura dei costi dell’Azienda, rappresentati principalmente dal costo del lavoro, fanno sì che la flessione dei ricavi si rifletta in misura significativa sui margini. Di fatto, il settore Postale e commerciale ha contribuito negativamente alla formazione del Risultato operativo consolidato per 504 milioni di euro, a fronte di un Risultato operativo di settore dell’esercizio precedente positivo per 300 milioni di euro.

Peraltro, è opportuno evidenziare che nell’ambito di tale settore, che beneficia dei ricavi intergestori nei confronti del Patrimonio BancoPosta, il Risultato operativo dei Servizi Postali della Capogruppo è negativo per 1.154 milioni di euro, dopo il parziale rimborso dell’onere del Servizio Universale, come determinato da elaborazioni basate sul modello di contabilità regolatoria. Tale risultato è in peggioramento rispetto al 2013, che chiudeva con un Risultato operativo negativo per 575 milioni di euro.
Il settore dei Servizi Finanziari presenta ricavi in linea con i risultati conseguiti nel 2013 (5.358 milioni di euro nel 2014, 5.390 milioni di euro nel 2013) e un contributo al Risultato operativo in crescita del 15,5% (766 milioni di euro nel 2014, rispetto a 663 milioni di euro del 2013).
Significativo il contributo di Poste Vita che ha registrato nell’esercizio un ottimo risultato commerciale (15,4 miliardi di euro di premi raccolti, +17%), che le ha consentito di consolidare il proprio trend di crescita.

ANDAMENTO ECONOMICO DEL GRUPPO POSTE ITALIANE

Ricavi per Settore Operativo ⁽*⁾

Ricavi totaliVariazioni
(dati in milioni di euro)20132014Valori%
Servizi Postali e Commerciali 4.452 4.074 (378) (8,5)
Servizi Finanziari 5.390 5.358 (32) (0,6)
Servizi Assicurativi 16.166 18.840 2.674 16,5
Altri Servizi 260 240 (20) (7,7)
Totale Gruppo Poste Italiane 26.268 28.512 2.244 8,5

(*) Dopo avere effettuato rettifiche di consolidamento ed elisioni di operazioni infragruppo

Gruppo - Ricavi totali

Gruppo - Ricavi totali

 

 Ricavi e proventi Var.Premi assicurativi Var.Proventi diversi derivanti da operatività finanziaria e assicurativa Var.Altri ricavi Ricavi e proventi  Var.
(dati in milioni di euro) 2013 2014 % 2013 2014 % 2013 2014 % 2013 2014 %
Servizi Postali e Commerciali 4.309 3.964 (8,0) - - - - - - 143 110 (23,1)
Servizi Finanziari 5.068 4.950 (2,3) - - - 315 404 28,3 7 4 (42,9)
Servizi Assicurativi - - - 13.200 15.472 17,2 2.966 3.368 13,6 - - -
Altri Servizi 245 236 (3,7) - - - - - - 15 4 (73,3)
Totale Gruppo Poste Italiane 9.622 9.150 (4,9) 13.200 15.472 17,2 3.281 3.772 15,0 165 118 (28,5)

Servizi Postali e Commerciali del Gruppo Ricavi totali Variazioni

Ricavi totaliVariazioni
(dati in milioni di euro)20132014Valori%
Poste Italiane SpA(*) 3.793 3.545
di cui: ricavi infragruppo 59 279
Poste Italiane SpA ricavi da terzi 3.734 3.266 (468) (12,5)
SDA Express Courier SpA 477 511
di cui: ricavi infragruppo 105 116
SDA Express Courier SpA ricavi da terzi 372 395 23 6,1
Gruppo Postel 354 318
di cui: ricavi infragruppo 186 171
Gruppo Postel ricavi da terzi 168 147 (21) (12,5)
Italia Logistica Srl 67 69
di cui: ricavi infragruppo 29 33
Italia Logistica Srl ricavi da terzi 38 36 (2) (5,3)
Mistral Air Srl 103 131
di cui: ricavi infragruppo 36 36
Mistral Air Srl ricavi da terzi 67 95 28 41,8
PosteShop SpA 29 23
di cui: ricavi infragruppo 1 1
PosteShop SpA ricavi da terzi 28 22 (6) (21,4)
Postecom SpA 117 91
di cui: ricavi infragruppo 99 82
Postecom SpA ricavi da terzi 18 9 (9) (50,0)
Altre società 355 444
di cui: ricavi infragruppo 328 340
Altre società ricavi da terzi 27 104 77 n.s.
Ricavi totali da terzi 4.452 4.074 (378) (8,5)

n.s.: non significativo.
(*) La voce comprende i ricavi da Servizi Postali, gli Altri ricavi della vendita di beni e servizi e gli Altri ricavi e proventi e non considera la relativa quota parte attribuita al Patrimonio destinato BancoPosta.

I ricavi totali conseguiti a livello di Gruppo ammontano a 28.512 milioni di euro (26.268 milioni di euro nel 2013) e beneficiano, come sopra commentato, del positivo apporto dei premi di Poste Vita.
Nel dettaglio, i ricavi totali dei Servizi Postali e Commerciali si riducono dell’8,5% (-378 milioni di euro) e continuano a risentire del declino delle forme di comunicazione tradizionale, indotto anche dalla trasformazione dovuta all’evoluzione tecnologica verso il mondo digitale, e della generale riduzione della domanda di prodotti e servizi, aggravata da una forte competizione sul prezzo.
I ricavi totali dei Servizi Finanziari si mantengono in linea con l’esercizio precedente, attestandosi a 5.358 milioni di euro (-0,6% rispetto al 2013) e beneficiano di una positiva performance dei proventi diversi derivanti da operatività finanziaria, che passano da 315 milioni di euro del 2013 a 404 milioni di euro nel 2014 e accolgono i proventi da cessione degli investimenti in Titoli di Stato italiani a reddito fisso effettuati con l’obiettivo di anticipare il rinnovo degli impieghi BancoPosta in scadenza.
L’apporto ai ricavi totali del comparto assicurativo, presidiato dal Gruppo assicurativo Poste Vita, è stato positivo per 18.840 milioni di euro, segnando una crescita del 16,5% rispetto ai 16.166 milioni di euro conseguiti nell’esercizio precedente. I Ricavi totali del settore Altri Servizi ammontano a 240 milioni di euro (260 milioni di euro nel 2013) e si riferiscono ai risultati conseguiti nell’ambito delle attività di telefonia mobile resi da PosteMobile SpA e dal Consorzio per i Servizi di Telefonia Mobile ScpA.

ANALISI DEI COSTI E DEGLI ALTRI ONERI

Costi e altri oneri

(dati in milioni di euro)20132014Var. %
Costi per beni e servizi 2.734 2.648 (3,1)
Variazione riserve tecniche assicurative e oneri relativi ai sinistri 15.266 17.883 17,1
Oneri diversi derivanti da operatività finanziaria e assicurativa 74 76 2,7
Costo del lavoro 6.008 6.229 3,7
Ammortamenti e svalutazioni 589 671 13,9
Incrementi per lavori interni (57) (30) (47,4)
Altri costi e oneri 254 344 35,4
Totale Costi e altri oneri 24.868 27.821 11,9

I Costi per beni e servizi si riducono del 3,1%, passando da 2.734 milioni di euro del 2013 a 2.648 milioni di euro nel 2014, principalmente per effetto della diminuzione del costo della raccolta, rappresentato dagli interessi passivi riconosciuti alla clientela privata del Patrimonio BancoPosta, nonché dagli interessi da riconoscere a primari istituti di credito, partner di operazioni in Pronti contro termine.
La Variazione delle riserve tecniche assicurative, che è strettamente correlata alla crescita della produzione raccolta da Poste Vita, ammonta a 17.883 milioni di euro e registra un incremento del 17,1% rispetto all’esercizio precedente.
Gli Oneri diversi derivanti da operatività finanziaria e assicurativa ammontano a 76 milioni di euro, in linea con l’esercizio precedente (74 milioni di euro nel 2013).

Costo del lavoro

Variazioni
(dati in milioni di euro) 2013 2014 Valori %
Stipendi, contributi e oneri diversi(*) 5.906 5.832 (74) (1,3)
Incentivi all'esodo 53 152 99 n.s.
Accantonamenti/(assorbimenti) netti per vertenze (45) (11) 34 (75,6)
Accantonamento al fondo di ristrutturazione 114 256 142 n.s.
Totale 6.028 6.229 201 3,3
Proventi per accordo CTD e somministrati (20) - 20 n.s.
Totale Costo del lavoro 6.008 6.229 221 3,7

n.s.: non significativo.
(*) La voce include le seguenti voci riportate nella nota C8 al Bilancio consolidato: salari e stipendi; oneri sociali; trattamento di fine rapporto; contratti di somministrazione/a progetto; compensi e spese amministratori; altri costi (recuperi di costo) del personale.

La componente ordinaria del costo del lavoro, connessa a stipendi, contributi e oneri diversi, si riduce dell’1,3% (corrispondente a -74 milioni di euro) rispetto al 2013, per effetto della riduzione degli organici mediamente impiegati nell’esercizio (circa 800 risorse full time equivalent - FTE in meno mediamente impiegate nel 2014 rispetto all’esercizio precedente), nonché di minori costi rispetto al 2013, sul quale incidevano retribuzioni aggiuntive legate a 3 giorni di festività cadenti di domenica, nonché gli effetti derivanti dalle spettanze economiche correlate al rinnovo del CCNL e della corresponsione di un premio, nell’esercizio 2013, correlato al raggiungimento di determinati risultati operativi di Gruppo, definiti nell’ambito di specifici accordi sindacali.
Alla formazione del saldo hanno inoltre contribuito maggiori costi per incentivi all’esodo, che passano da 53 milioni di euro del 2013 a 152 milioni di euro nel 2014 e un accantonamento di 256 milioni di euro (114 milioni di euro accantonati nel 2013) al fondo di ristrutturazione, costituto per far fronte alle passività che la Capogruppo deve sostenere per trattamenti di incentivazione all’esodo, secondo le prassi gestionali in atto, per dipendenti che risolveranno il proprio rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2016.
Incide, infine, sulla variazione del costo del lavoro, il provento di 20 milioni di euro conseguito dalla Capogruppo nel 2013 a seguito delle intese raggiunte nel marzo di quell’anno tra la Capogruppo e le Organizzazioni Sindacali sul tema delle riammissioni giudiziali di personale già assunto dalla Società con contratto a tempo determinato. Nel complesso il Costo del lavoro si incrementa del 3,7%, passando da 6.008 milioni di euro del 2013 a 6.229 milioni di euro nel 2014.

La dinamica dei costi e dei ricavi commentata conduce a un Risultato operativo e di intermediazione di 691 milioni di euro (1.400 milioni di euro nel 2013), rappresentato nella tabella che segue.

RISULTATO OPERATIVO E DI INTERMEDIAZIONE: CONTRIBUTO DEI SETTORI OPERATIVI

Variazioni
(dati in milioni di euro) 2013 2014 Valori %
Servizi Postali e Commerciali 300 (504) (804) n.s.
Servizi Finanziari 663 766 103 15,5
Servizi Assicurativi 411 415 4 1,0
Altri Servizi 25 14 (11) (44,0)
Eliminazione(*) 1 - (1) n.s.
Totale Gruppo Poste Italiane 1.400 691 (709) (50,6)

n.s.: non significativo.
(*) Eliminazione dei costi di Poste Italiane SpA per interessi corrisposti alle società del Gruppo e quindi iscritti da queste nei proventi finanziari.

La gestione finanziaria ha prodotto un risultato positivo di 6 milioni di euro (128 milioni di euro di risultato positivo nel 2013), e riflette, tra l’altro, gli oneri della svalutazione della quota della partecipazione in Alitalia-CAI SpA (75 milioni di euro).

Le imposte sul reddito passano da 746 milioni di euro nel 2013 a 485 milioni di euro nel 2014.
Il tax rate effettivo nell’esercizio 2014 si attesta al 69,58% ed è composto dalla somma del tax rate IRES (34,69%) e del tax rate IRAP (34,89%). Rispetto al dato 2013, anno in cui il tax rate effettivo ammontava al 34,26%, occorre evidenziare che il precedente esercizio beneficiava dell’effetto positivo determinato dall’iscrizione del credito relativo al rimborso dell’IRES per gli esercizi 2004-2006 ai sensi del DL n. 201 del 6 dicembre 2011 (l’effetto in termini di tax rate era stato di -14,57%); inoltre, l’esercizio 2014 risente della maggior incidenza dell’indeducibilità del costo del lavoro ai fini IRAP in relazione a un utile ante imposte più basso rispetto all’esercizio precedente.
L’esercizio 2014 chiude con un utile netto di 212 milioni di euro (1.005 milioni di euro nel 2013). 

ANDAMENTO ECONOMICO DI POSTE ITALIANE SPA

Ricavi

    Variazioni
(dati in milioni di euro)20132014Valori%
Corrispondenza e Filatelia 3,025 2,713 (312) (10,3)
Corriere Espresso e Pacchi 123 140 17 13,8
Totale Servizi Postali da mercato(*) 3,148 2,853 (295) (9,4)
Servizi BancoPosta 5,326 5,228 (98) (1,8)
Altri Ricavi 105 96 (9) (8,6)
Ricavi da Mercato 8,579 8,177 (402) (4,7)
Compensazioni per Servizio Universale(*) 343 277 (66) (19,2)
Integrazioni tariffarie elettorali(*) 56 17 (39) (69,6)
Totale Ricavi e proventi 8,978 8,471 (507) (5,6)
Proventi diversi derivanti da operatività finanziaria 308 389 81 26,3
Altri ricavi e proventi 147 306 159 n.s.
Totale Ricavi Poste Italiane SpA 9,433 9,166 (267) (2,8)
(*) Servizi Postali da mercato 3,148 2,853    
Compensazioni per Servizio Universale 343 277    
Integrazioni tariffarie elettorali(**) 56 17    
Totale Servizi Postali 3,547 3,147 (400) (11,3)

Al fine di una più omogenea comparazione dei dati relativi ai due esercizi, sono state effettuate alcune riclassifiche dei valori del 2013.
(**) Integrazioni relative a ricavi da mercato commercializzati a tariffe scontate per motivi di legge.
n.s.: non significativo.

I ricavi e proventi conseguiti da Poste Italiane SpA nel 2014 ammontano a 8.471 milioni di euro ed evidenziano una flessione del 5,6% rispetto ai risultati del 2013 (8.978 milioni di euro di ricavi realizzati nell’esercizio precedente) imputabile, come anticipato nel commento ai risultati di Gruppo, al negativo andamento del mercato dei Servizi Postali e Commerciali che risente fortemente della contrazione della domanda di servizi di corrispondenza tradizionali soprattutto da parte di grandi clienti per effetto, sia della cd e-substitution, ovvero la sostituzione elettronica della posta cartacea (lettere singole sostituite da e-mail, estratti conto e fatture inviati on line ecc.), sia delle azioni di contenimento da parte delle aziende, in special modo nell’ambito della posta commerciale, dei costi operativi.
Di fatto, i ricavi da mercato dei servizi di corrispondenza e filatelia si riducono del 10,3% rispetto al 2013 (-312 milioni di euro) per effetto di una flessione dei volumi del 10,4% (431 milioni di minori invii realizzati nel 2014 rispetto al 2013) su cui hanno principalmente inciso le negative performance, rispetto all’esercizio precedente, dei comparti della Posta Indescritta (-14,5% nei volumi e -14,6% nei ricavi), della Posta Descritta (-6,7% nei volumi e -8,1% nei ricavi) e del Direct Marketing (-5,8% nei volumi e -6,7% nei ricavi), mercato quest’ultimo fortemente influenzato dal contesto economico regressivo avviatosi negli ultimi anni. Sull’andamento del comparto postale influisce altresì la progressiva digitalizzazione delle procedure di interazione della Pubblica Amministrazione con i cittadini.
L’unico comparto che presenta margini di crescita è quello rappresentato dal Corriere Espresso e Pacchi i cui ricavi segnano una crescita del 13,8% passando da 123 milioni di euro del 2013 a 140 milioni di euro nel 2014 grazie all’attenzione dell’Azienda allo sviluppo dell’offerta in ambito e-Commerce.

La determinazione del compenso a parziale copertura dell’onere del Servizio Universale per l’esercizio 2014 è stata rilevata nei limiti degli stanziamenti del Bilancio dello Stato allo scopo previsti dalla Legge 23 dicembre 2014, n. 190 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2015), art. 1, comma 274. L’entità dell’onere sostenuto da Poste Italiane SpA è stata calcolata con la metodologia del “costo netto evitato”, introdotta dalla Direttiva 2008/6/CE, recepita nel nostro ordinamento con D.Lgs. n. 58 del 31 marzo 2011(1). L’importo della compensazione, che ammonta a 277 milioni di euro, è comunque significativamente inferiore all’onere sostenuto, così come calcolato dalla Società.
I Servizi BancoPosta contribuiscono alla formazione dei ricavi da mercato per 5.228 milioni di euro (5.326 milioni di euro nel 2013) evidenziando un leggero arretramento (-1,8%) per effetto, sia della contrazione del rendimento degli impieghi derivanti dalla raccolta da clientela pubblica investita presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze (il cui tasso di rendimento è passato da 2,61% al 31 dicembre 2013 a 1,34% al 31 dicembre 2014), sia da minori commissioni da accettazione bollettini in virtù della diminuzione del numero dei bollettini accettati.
Gli altri ricavi derivanti dalla vendita di beni e servizi, non ascrivibili specificamente all’attività postale o finanziaria, ammontano a 96 milioni di euro (105 milioni di euro del 2013).
I proventi diversi derivanti da operatività finanziaria registrano una crescita, passando da 308 milioni di euro del 2013 a 389 milioni di euro nel 2014, e sono essenzialmente riconducibili all’utile da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita del Patrimonio BancoPosta.
Alla formazione dei ricavi totali (9.166 milioni di euro nel 2014, contro 9.433 milioni di euro nel 2013) hanno infine contribuito 306 milioni di euro di altri ricavi e proventi (147 milioni di euro nell’esercizio precedente) che includono 201 milioni di euro di dividendi da società controllate.

ANALISI DEI COSTI E DEGLI ALTRI ONERI

Costi e altri oneri

(dati in milioni di euro)20132014Var. %
Costi per beni e servizi 2.025 1.921 (5,1)
Oneri diversi derivanti da operatività finanziaria 7 6 (14,3)
Costo del lavoro 5.755 5.972 3,8
Ammortamenti e svalutazioni 501 578 15,4
Incrementi per lavori interni (5) (6) 20,0
Altri costi e oneri 233 314 34,8
Totale Costi e altri oneri 8.516 8.785 3,2

L’ammontare dei costi e degli altri oneri sostenuti nel 2014 ha fatto registrare un incremento del 3,2% (+269 milioni di euro sul 2013), prevalentemente ascrivibile al costo del lavoro di cui si dirà nel prosieguo.
Nel dettaglio, i costi per beni e servizi si sono ridotti di 104 milioni di euro (-5,1%) per effetto principalmente dei minori interessi passivi (-102 milioni di euro rispetto al 2013) maturati a favore della clientela privata di BancoPosta nonché di quelli da riconoscere a primari istituti di credito, partner di operazioni in Pronti contro termine.
Nell’ambito della voce ammortamenti e svalutazioni, che passa da 501 milioni di euro del 2013 a 578 milioni di euro nel 2014) le svalutazioni riguardano prevalentemente immobili industriali di proprietà (fabbricati strumentali) e immobili commerciali condotti in locazione (migliorie su beni di terzi) detenuti dalla Società, per i quali, cautelativamente, si è tenuto conto degli effetti sui valori d’uso che potrebbero emergere qualora, in futuro, l’impiego di tali beni nel processo produttivo dovesse essere ridotto o sospeso.
Gli altri costi e oneri passano da 233 milioni di euro del 2013 a 314 milioni di euro nel 2014 e accolgono, tra l’altro, maggiori accantonamenti legati alle modalità e tempistiche di incasso di alcune partite creditorie verso la Controllante.

Il costo del lavoro è rappresentato nella tabella che segue.

Costo del lavoro

Variazioni
(dati in milioni di euro) 2013 2014 Valori %
Stipendi, contributi e oneri diversi(*) 5.655 5.571 (84) (1,5)
Incentivi all’esodo 53 151 98 n.s.
Accantonamenti/(Assorbimenti) netti per vertenze (47) (6) 41 (87,2)
Accantonamento al fondo di ristrutturazione 114 256 142 n.s.
Totale 5.775 5.972 197 3,4
Proventi per accordo CTD e somministrati (20) - 20 n.s.
Totale Costo del lavoro 5.755 5.972 217 3,8

n.s.: non significativo.
(*) La voce include le seguenti voci riportate nella nota C6 al Bilancio d’esercizio: salari e stipendi; oneri sociali; trattamento di fine rapporto; contratti di somministrazione/a progetto; compensi e spese Amministratori; altri costi (recuperi di costo) del personale.

La componente ordinaria del costo del lavoro, connessa a stipendi, contributi e oneri diversi si riduce dell’1,5% (-84 milioni di euro) rispetto al 2013, per effetto della riduzione degli organici mediamente impiegati nell’esercizio (oltre 900 risorse full time equivalent - FTE in meno mediamente impiegate nel 2014), nonché di minori costi rispetto al 2013, sul quale incidevano retribuzioni aggiuntive legate a 3 giorni di festività cadenti di domenica, nonché gli effetti derivanti dalle spettanze economiche correlate al rinnovo del CCNL e della corresponsione di un premio, nell’esercizio 2013, correlato al raggiungimento di determinati risultati operativi di Gruppo, definiti nell’ambito di specifici accordi sindacali.
Alla formazione del saldo hanno inoltre contribuito maggiori costi per incentivi all’esodo, che passano da 53 milioni di euro del 2013 a 151 milioni di euro nel 2014 e un accantonamento di 256 milioni di euro (114 milioni di euro accantonati nel 2013) al fondo di ristrutturazione, costituto per far fronte alle passività che la Società deve sostenere per trattamenti di incentivazione all’esodo, secondo le prassi gestionali in atto, per dipendenti che risolveranno il proprio rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2016.
Il costo del lavoro beneficia di 6 milioni di euro di assorbimenti netti per vertenze (47 milioni di euro gli assorbimenti netti del 2013) quali recuperi di costo afferenti all’aggiornamento delle passività stimate e delle relative spese legali tenuto conto sia dei livelli complessivi di soccombenza consuntivati in esito a giudizi, sia dell’applicazione del Collegato lavoro, che ha introdotto per i giudizi in corso e futuri un limite massimo al risarcimento del danno a favore del lavoratore CTD il cui contratto di lavoro sia convertito giudizialmente a tempo indeterminato.
Incide, infine, sulla variazione del costo del lavoro, il provento di 20 milioni di euro conseguito da Poste nel 2013 a seguito delle intese raggiunte nel marzo 2013 tra la Capogruppo e le Organizzazioni Sindacali sul tema delle riammissioni giudiziali di personale già assunto dalla Società con contratto a tempo determinato.

Sempre con riferimento alla tematica dei contratti di lavoro a termine, nel 2014 il numero complessivo di CTD è stato di 8.052 unità (8.149 nel 2013) corrispondenti a 7.743 FTE (7.946 FTE nel 2013). In ragione delle specifiche disposizioni che prevedono appositi limiti percentuali di utilizzo (cd clausole di contingentamento), si precisa inoltre che: l’organico a tempo indeterminato puntuale al 1° gennaio 2014(2) era di 143.422 risorse (144.087 risorse al 1° gennaio 2013) corrispondenti a 137.983 FTE (138.877 FTE al 1° gennaio 2013); il numero di CTD ai sensi dell’art. 2, comma 1-bis, D.Lgs. 368/2001(3) – cd “causale finanziaria” – è stato complessivamente di 2.388 unità, corrispondenti a 2.345 FTE; il numero di CTD ai sensi dell’art. 1, comma 1, D.Lgs. 368/2001 come novellato dal DL 34/2014(4) – cd Jobs Act – è stato complessivamente di 4.496 unità, corrispondenti a 4.260 FTE(5).
Il costo del lavoro nel complesso si incrementa del 3,8%, passando da 5.755 milioni di euro del 2013 a 5.972 milioni di euro nel 2014.

La gestione finanziaria ha prodotto risultati negativi per 108 milioni di euro (47 milioni di euro di risultati positivi nel 2013) e riflette, tra l’altro, gli oneri della svalutazione della quota della partecipazione in Alitalia-CAI SpA (75 milioni di euro).

Le imposte sul reddito passano da 474 milioni di euro del 2013 a 216 milioni di euro nel 2014.
Il tax rate totale effettivo nell’esercizio 2014 si attesta al 79,16%. Rispetto al dato 2013, anno in cui ammontava al 26,54%, occorre evidenziare che in tale esercizio l’IRES beneficiava dell’effetto positivo determinato dall’iscrizione del credito relativo al rimborso dovuto per gli esercizi 2004-2006 ai sensi del DL n. 201 del 6 dicembre 2011 (l’effetto in termini di tax rate era stato di -22,59%).
Con riferimento alla composizione del tax rate, le aliquote effettive dell’IRAP e dell’IRES nel 2014 si attestano rispettivamente al 72,71% e al 6,45%; il sensibile scostamento del tax rate IRES effettivo rispetto all’aliquota teorica del 27,5% è principalmente attribuibile alla deducibilità (95%) dei dividendi percepiti da alcune società controllate.

L’esercizio 2014 chiude con un utile netto di 57 milioni di euro (708 milioni di euro nel 2013), pur beneficiando dell’utile conseguito dal Patrimonio BancoPosta (440 milioni di euro) che non è riuscito a compensare le perdite del settore postale. 

 

(1) Tale metodologia definisce l’onere come la differenza tra il costo netto delle operazioni di un fornitore del Servizio Universale, designato quando è soggetto a obblighi di Servizio Universale, e il costo netto delle operazioni in assenza di tali obblighi. La metodologia in sede applicativa prevede una serie di assunzioni volta alla configurazione dell’ipotetico operatore postale in assenza di obblighi, in base alla quale valorizzare i relativi impatti economici.
L’organico in forza al 1° gennaio di ogni anno è identico all’organico in essere al 31 dicembre dell’anno precedente.
(2) L’art. 2, comma 1-bis, del D.Lgs. 368/2001 dispone, tra l’altro, che i contratti a termine debbano rappresentare una percentuale non superiore al 15% dell’organico aziendale rilevato al 1° gennaio dell’anno al quale le assunzioni si riferiscono.
(3) L’art. 1, comma 1, del D.Lgs. 368/2001, come novellato dal DL 34/2014 (cd Jobs Act) dispone, tra l’altro, che non possono essere assunti lavoratori a tempo determinato in misura superiore al 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell’anno di assunzione con un arrotondamento del decimale all’unità superiore qualora esso sia uguale o superiore a 0,5.
(4) Tale numero di contratti a tempo determinato – espresso tanto in unità (“teste intere”) che in “FTE” – comprende, per l’anno 2014, sia i contratti che i rinnovi intervenuti nell’anno di riferimento. Considerato, infatti, che il DL 34/2014 è entrato in vigore in data 21 marzo 2014, non esistevano alla data del 1° gennaio di tale anno contratti ancora attivi, precedentemente stipulati ai sensi del Jobs Act.